Il legno massiccio
Durante le ferie, ci è stato chiesto di parlare del materiale per eccellenza nella produzione dei mobili, cioè del legno. Questo termine, raggruppa però una quantità enorme di tipologie di materiali che sono impiegati nella produzione d’arredamenti, come il legno massiccio, il legno massello, il lamellare, il multistrato ecc. Per questa ragione cerchiamo di spiegare le varie differenze da una tipologia all’altra.
Da un punto di vista tecnico la definizione più corretta di “legno massiccio” è la seguente: prodotto ricavato dal tondame per segagione o piallatura che non siano stati né incollato né giuntato (“prima trasformazione”). Il tondame non è altro che il tronco dell’albero, che è lavorato tramite taglio e piallato per renderlo con le caratteristiche richieste ma non subisce nessun tipo di lavorazione ulteriore.
Questo significa, che difficilmente si può trovare un arredo che può essere definito il legno massiccio, perché questo tipo di prodotto è molto più utilizzato come elemento strutturale nella costruzione (travi del tetto, delle solette ecc.). Più corretto è utilizzare il termine massello per quegli arredi dove il materiale utilizzato è solo il legno senza utilizzo di altri tipi di materiali (truciolare, impiallacciato ecc.).
Uno dei principali arredi dove è essere utilizzato il legno massello è la cucina (anche se normalmente solo l’anta è in legno massello, mentre la struttura del mobile è in laminato) perché l’anta in ogni modo non è mai un’unica asse di legno, ma normalmente presenta una cornice con all’interno un pannello circa lavorato composto però da tante assicelle incollate insieme con un effetto parquet. Nel prossimo articolo spiegheremo più dettagliamene il legno massello con tutte le sue caratteristiche, e i suoi pregi e difetti.